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Una delle principali cause del riscaldamento globale è proprio l’attuale concentrazione di anidride carbonica nell’aria, a sua volta causata dalla liberazione di CO2 fossile. Infatti è dal Settecento che viene estratto dal suolo e bruciato in quantità crescenti il carbone, petrolio e gas. Il carbonio che tengono imprigionato da milioni di anni, nella combustione, si lega all’ossigeno trasformandosi in anidride carbonica. Così la concentrazione di questo gas nell’atmosfera è passata da 280 ppm dell’era preindustriale ai 417 ppm attuali, portando con sé ovviamente effetti disastrosi, perchè si tratta di un gas ad effetto serra. Se non si sa cosa sia l’effetto serra basta immaginare un ambiente completamente vetrato. l’involucro lascia passare il calore del sole, che è una radiazione ultravioletta – ma trattiene il calore emanato dagli oggetti della stanza – che è una radiazione infrarossa.Infatti uno dei risultati che si ottiene è quello che fin quando questi raggi colpiranno le suddette vetrate, la temperatura dell’ambiente tenderà sempre ad aumentare praticamente. Nell’atmosfera i gas serra hanno lo stesso e identico comportamento del vetro nella stanza, e grazie a questo sul nostro pianeta si è in grado di vivere. Se non accadesse questo, si è studiato che la temperatura media sul nostro pianeta sarebbe all’incirca -18C°. Ora però si inizia sentire un pò troppo caldo.

Tra i gas serra che più influiscono sul riscaldamento globale di origine antropica troviamo: l’anidride carbonica, il metano, l’ossido di azoto e i gas fluorurati.
Insomma, si può dire senza ombra di dubbio anche che le principali cause del riscaldamento globale sono l’uso dei combustibili fossili, la crescita del consumo di carne rossa, l’agricoltura industriale e convenzionale e infine la deforestazione. il tutto viene amplificato in modo parecchio marcato dalla crescita demografica. Ma la situazione è questa anche perchè è stato aggredito in modo davvero spaventoso il pianeta in tutti i modi possibili ed immaginabili, riducendo così in modo sensibile la sua resilienza. Abbattendo alberi e praticando un’agricoltura non sostenibile proviamo il suolo della sua capacità di mitigare il clima e favorire le precipitazioni, liberiamo nell’aria la CO2 contenuta nel terreno e negli alberi. Proprio per questo il cambiamento climatico è semplicemente uno specchio vero e proprio del nostro rapporto che abbiamo con la terra.

Ovviamente per chi non conoscesse le principali conseguenze del riscaldamento globale non si preoccupa minimamente del problema. Le conseguenze che porta con sé il riscaldamento globale sono lo scioglimento dei ghiacci, aumento del livello dei mari, acidificazione dei mari, desertificazione, eventi climatici estremi, diffusione di malattie tropicali, migrazione di animali e piante, danni economici, danni sociali. Insomma, il riscaldamento globale non è di certo un argomento da sottovalutare. Esso da come si può ben capire và a intaccare praticamente ogni aspetto della nostra amata terra.

Il 2020 sul podio del secondo posto come anno più caldo

Il 2020 sul podio si aggiudica il secondo posto come anno più caldo: l’ufficialità è arrivata dall’analisi fatta periodicamente pubblicata dalla NOAA statunitense. Il 2020 si classifica al secondo posto proprio dietro il 2016 con una temperatura della superficie terrestre e di quella oceanica a livello globale di 0,98°C sopra la media. Il 2020 si rivela solo di 0.02°C più freddo dell’anno record, il 2016.

A conferma del riscaldamento globale che è in corso, Il NOAA conferma che i sette anni più caldi mai registrati sul pianeta sono avvenuti tutti nel 2014 mentre i 10 anni più caldi sono avvenuti tutti dal 2005. L’area caratterizzata dal riscaldamento maggiore è stata quella dell’emisfero settentrionale che ha visto una temperatura media di 1,20°C superiore alla media del XX secolo. Infine, sempre secondo il NOAA, il 2020 è stato il 44° anno consecutivo con temperature terrestri e oceaniche, dunque globali, superiore alla media del XX secolo.

Altre analisi di altri istituti del calibro sempre mondiale, hanno classificato il 2020 al pari del 2016 come gli anni più caldi mai registrati (in effetti anche il NOAA denota una differenza di soli 0.02°C).
Nel 2020 l’estensione del ghiaccio del mare è al secondo posto per la più piccola mai registrata, dopo quella che è accaduta nel 2016 e le ulteriori 5 estensioni di ghiaccio più piccole si sono verificate tutte nel quinquennio 2016-2020.

La stessa NOAA parla anche di un record, per quanto concerne il 2020, dei cicloni tropicali globali con un totale di 103 tempeste nominate, numero che eguaglia il record che fu registrato nel 2018.
La temperatura globale per quanto riguarda il mare si è rivelata eccezionalmente calda: quella del 2020 si è rilevata la terza più alta mai registrata con 0,76° centigradi più alta della media del XX secolo, dopo i rispettivi anni del 2016 e 2019.
Per concludere, l’emisfero settentrionale ha registrato, nel corso del 2020, la quarta copertura nevosa più limitata nel periodo che va dal 1967 al 2020.