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Tutti abbiamo sognato almeno una volta di grattare un biglietto fortunato o di indovinare i numeri della lotteria così da cambiare vita, ma il risultato, si pensa sempre sia tutto merito della fortuna. Ma sarà davvero così? Questa ricerca della buona sorte ha contribuito all’enorme successo che i casinò hanno ottenuto nel corso del tempo e che hanno consentito ai recensori di casinò online migliori di appassionarsi a questo mondo.

Coloro che hanno sperimentato il gioco d’azzardo, indipentemente che sia nei più comuni bar tra qualche slot machine o all’interno di casinò veri e propri, si saranno chiesti quante probabilità vi fossero per una vincita grande o piccola e se effettivamente, nei casinò, il banco vincesse sempre.

Questo quesito si pensa esclusivo dei giocatori, eppure, molti matematici hanno preso in mano la domanda nel tentativo di riuscire a trovare una risposta concreta che potesse confermare o meno il dubbio.

La fortuna va’ quindi davvero messa in discussione a favore di un esito matematico inevitabile?

Questione di statistica

Nel gioco d’azzardo, è possibile individuare una chiara distinzione tra la buona sorte e il vantaggio statistico vero e proprio che il casinò, con i suoi banchi, tende ad avere sui giocatori nel lungo periodo.

Conosciamo tutti i famosi giochi come la roulette o il blackjack, e sappiamo tutti come spesso il banco abbia vinto senza però saper dare una spiegazione realistica all’esito, di fatti, quasi si tende a pensare che la fortuna possa trasformarsi in sfortuna qualora si perda ma nella maggioranza dei casi, la perdita è il risultato di una probabilità statistica ben pensata che favorisce il guadagno della casa.

Qualsiasi partita di blackjack, quindi, per natura del gioco, tenderà a favorire la vittoria del banco piuttosto che quella del giocatore. Lo stesso vale per la roulette. Infatti, nonostante sia vero che la roulette offre ai giocatori maggiori probabilità di vincita, sempre di probabilità si tratta, e in questo caso il vantaggio concreto del banco è la frequenza con cui i giocatori possono perdere le scommesse. Questo valore, calcolare in percentuale, si applica ad ogni gioco presente nei casinò, in alcuni ad esempio, il vantaggio è inferiore ma il risultato non cambia: la casa guadagnerà sempre.

La roulette è un gioco molto interessante a livello matematico, infatti, grazie ad una pallina lanciata su una ruota numerata, i giocatori scommettono su quale cifra o combinazione di numeri questa si fermerà. La versione statunitense della ruota presenta anche un “doppio zero”.

Ed è proprio sul “singolo zero” della ruota europea e del “doppio zero” americano che il banco ottiene un vantaggio. Ad esempio, nella ruota europea i numeri presenti vanno da 0 a 36 ma il giocatore avrà sempre la probabilità di vincita di 1 su 37 proprio a causa dello zero. Tuttavia, il pagamento per una scommessa vincente è solitamente di 35 volte la puntata, ottenendo così di media una perdita per unità ogni 37 unità scommesse.

Questo calcolo (1/37 ≈ 2.70%) permette, infatti, alla casa di guadagnare di più nel lungo termine rispetto alla perdita di una vincita occasionale che viene pagata ai giocatori. Ee qualcuno volesse quindi trarre profitto dal gioco della roulette dovrebbe giocare il meno possibile poiché la roulette è destinata, con le sue probabilità, a far perdere di più, più a lungo si gioca.

Ovviamente, quando si parla di casinò, la fortuna viene sempre messa in discussione, specialmente nel caso dei giocatori più esperti che, grazie alla loro esperienza, riescono a mettere in atto delle strategie di vincita spesso non correlate alla buona sorte, ma che grazie a dei calcoli ben pensati ottengono maggiori probabilità di successo.

Questo tipo di strategie però vengono a meno nel sopracitato blackjack, dove il banco ha un vantaggio strategico molto alto, infatti, i giocatori devono prendere decisioni prima che il banco stesso giochi la sua mano completa. In questo gioco il fattore di rischio è elevato, e se il giocatore supera il punteggio di 21, la perdita è automatica indipendentemente dal risultato del banco.

Oltre al grosso fattore di rischio riguardante le decisioni, il blackjack, pone anche rigorose regole inerenti a quando il giocatore deve pescare o stare, impedendo così di poter attuare una strategia vincente.

Qui il successo a lungo termine della casa è dato proprio dalla vincita automatica del banco anche qualora il banco e il giocatore superassero il punteggio di 21, contribuendo così ad un vantaggio statistico nel corso del tempo.

Avendo preso in considerazione i rischi sia del blackjack che della roulette, si potrebbe pensare che il banco abbia la vincita quasi assicurata, ma la fortuna può giocare un ruolo chiave nel determinare il risultato finale.

Sebbene, infatti, i calcoli favoriscano il banco vi sono altri fattori che contribuiscono al successo della giocata, come ad esempio la distribuzione delle carte o la posizione della pallina nella roulette, permettendo così all’elemento della casualità di regalare sia vincite inaspettate che sconfitte.

In conclusione, possiamo notare come il banco abbia un vantaggio significativo nel lungo termine, ma che sicuramente non può vincere contro la fortuna del giocatore, e che il gioco garantisce maggiori probabilità di vincita nel breve termine.

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Quando pensiamo al meteo ci viene naturale credere che durante l’estate faccia sempre caldo e, ovviamente, che l’inverno sia sempre freddo. Negli ultimi anni, però, numerosi eventi climatici hanno messo in discussione ciò che si riteneva essere ovvio e le persone hanno iniziato a temere il meteo e le conseguenze dei suoi repentini cambiamenti.

Il meteo è, ormai, spesso imprevedibile e con i suoi stravolgimenti ha portato molte volte con sé numerosi danni sia per l’uomo che per la natura stessa, obbligandoci così a riflettere sull’impatto che ognuno di noi sta avendo nei confronti dell’ambiente; l’estate può, infatti, incendiare per giorni i boschi e l’inverno può divenire così caldo da impedire la formazione della neve sulle montagne.

Tutta colpa dei media?

Nel corso degli ultimi anni si è potuto constatare quanto la temperatura si sia alzata, soprattutto nei mesi più freddi, ma vi sono ancora alcune persone convinte che sia tutto frutto della esagerazione pubblica e, quindi, anche dei media. Ma se fosse tutto davvero pura fantasia o il risultato di un terrorismo psicologico di massa, come mai in Italia ad ottobre si è potuto fare un tuffo nel mare con le temperature d’inizio estate?

Per il belpaese, il 2023 è stato al secondo posto tra gli anni più caldi di sempre, segnando un’annata nera per l’agricoltura, ma non solo. Il caldo ha infatti avuto un impatto decisivo nell’innescare le tragiche alluvioni colpevoli della distruzione sia di paesi che di vite.

Il grave maltempo che ha sconvolto il Paese è, infatti, il risultato della siccità lampo che ha colpito tutta la nazione nei mesi estivi. La situazione creatasi in estate ha fatto sì che il terreno diventasse così arido e impermeabile che, con i primi cambi meteorologici, si è creato un devastante effetto a catena di disastri. In poche ore, le vite di numerose famiglie sono divenute un incubo; hanno perso la propria casa, i propri animali e oggetti di valore sentimentale. Il frutto di tante fatiche è stato inghiottito dall’acqua. Intere città sono state sommerse dal devastante impatto della pioggia e, tra fango e vittime, l’Emilia-Romagna ha vissuto una drammatica realtà, che purtroppo, si è andata ad aggiungere ai già 73 eventi estremi che la crisi climatica si è portata con sé da inizio 2023 solamente in Italia.

Non solo l’Emilia-Romagna, infatti, anche la Lombardia e la Sardegna sono state duramente colpite dalla crisi, e in tutto questo, moltissimi si sono domandati come mai la prevenzione di questi disastri sia stata così scarsa e perchè non si fosse potuto fare di più per evitare gli innumerevoli danni.

Secondo i dati dell’ISPRA, il 94% del territorio italiano è a rischio dissesto idrogeologico, e quindi, essendo a conoscenza di tali dati si penserebbe che il Paese sia ben preparato nei casi di pericolo riguardanti le piogge, ma così non è. I costi per la gestione delle emergenze superano, purtroppo, i soldi impiegati per la prevenzione che ammontano solamente ad un settimo del costo speso per la gestione delle crisi, e in tutto questo, il Governo Meloni ha anche scelto di dimezzare le cifre destinate al contrasto del dissesto idrogeologico.

Solamente in Toscana, il 2 novembre 2023, è piovuta in poche ore tutta l’acqua che avrebbe dovuto scaricarsi in un mese sul territorio, comportando numerosi disagi per la regione, e sicuramente, questo è un motivo di allarme per quanto riguarda la crisi climatica ma è anche un segnale che i mezzi impiegati nella prevenzione e nella tutela dei cittadini avrebbe bisogno di un miglioramento immediato. Una cosa che però potrebbe non risultare tanto ovvia è: come è che il riscaldamento globale sta dietro alle piogge torrenziali degli ultimi mesi?

Il riscaldamento globale è il maggior contribuente all’accumulo di umidità nell’atmosfera, infatti, causando un aumento notevole del rischio di precipitazioni intense, e se l’Italia continuerà a sfiorare le temperature da record del 2023 nei suoi mesi estivi, in futuro il Paese sarà sicuramente minacciato da altri danni meteorologici. La stretta correlazione tra alluvioni e crisi climatica sottolinea, infatti, l’importanza di affrontare questa emergenza attraverso azioni preventive e mitigate nel corso del tempo. Troviamo tra queste la gestione sostenibile delle risorse idriche con la protezione delle aree vulnerabili, una delle chiavi per un domani più consapevole ed uno stile di vita più sicuro.

Quando si pensa al futuro e ai danni che la crisi climatica comporterà, si tende a ragionare in termini ben distanti dal nostro presente, eppure, noi stiamo già vivendo l’emergenza come risultato dell’incoscienza di chi ha ignorato a lungo i segnali che il pianeta stava mandando molti anni fa: la crisi climatica è già in corso, e tante generazioni la vivranno per moltissimi anni. Questa emergenza richiede una responsabilità collettiva per plasmare un futuro migliore: ognuno di noi è partecipe del domani, e ognuno di noi può fare la differenza nel promuovere e sostenere le politiche ambientali e l’efficienza energetica in modo da poter godere di un ambiente più sano e sostenibile.

Sistemi di Scommesse

Di tanto in tanto in rete diventano virali dei sistemi di scommessa su sport e casinò che si rivelano delle bufale o nella migliore delle ipotesi notizie acchiappa click. Il web, quale ambiente di libero accesso a chiunque abbia una connessione, presenta i suoi rischi e i soldi facili sono un tormentone e non solo nel mondo delle scommesse online. Ma come capire qual è e se esiste una scienza dietro queste promesse? Cerchiamo insieme di sfatare qualche mito.
Ogni volta che capita di sentire una di queste storie di guadagni facili che offrono un sistema vincente, gratuito e di facile applicazione c’è da chiedersi se questo non vada contro l’idea stessa di gioco d’azzardo. Se esistono bookmaker e casinò è proprio perché eventi sportivi e al tavolo sono casuali e a lungo andare la casualità va a favore della casa e a sfavore dei singoli giocatori. Al contrario, una falla evidente nel sistema tale da permettere a sedicenti professionisti di aver piegato il caso a loro favore, ma ancora di più proprio chi lavora proprio perché ha i numeri dalla sua parte sembra un po’ inusuale, non credi? Ma facciamo un passo indietro e vediamo da dove nascono questi sistemi o presunti tali.

Sistemi di Scommesse Che Non Funzionano

La storia del gioco d’azzardo e il calcolo delle probabilità che c’è dietro sono costellati da storie di sistemi di vincita del tutto prive di rischi. Uno dei primi è la martingala che fu applicato per la prima volta nella Parigi dei Lumi al gioco della neonata roulette. Il sistema consiste nel raddoppiare la puntata ad ogni turno di gioco in modo da recuperare al turno successivo eventuali perdite accumulate. Il problema di questa strategia, all’apparenza impeccabile, è la rapidità con cui si arriva a cifre esorbitanti che non superano solo proprio budget, ma di quello dell’intero casinò.
Scienza e gioco d’azzardo, tuttavia, sono meno lontane di quanto possano sembrare. Infatti, una delle prime elaborazioni formali del calcolo probabilistico si deve a Blaise Pascal e al collega matematico e giocatore Pierre de Fermat che hanno calcolato nei giochi di scommesse il valore atteso. Detto semplicemente, questo è una misura di quanto sia frequente la probabilità di una vincita all’aumentare del numero delle partite giocate. Un calcolo che è alla base ancora oggi di ogni sistema di scommesse.

Le Scommesse Abbinate. Un sistema Sicuro, ma non Proprio

Maggiori informazioni sui sistemi di scommesse

Nel Regno Unito e non solo sono chiamate matched betting. Queste consistono nello scommettere contemporaneamente su tutti i risultati possibili di un incontro. Il valore atteso positivo non sarebbe possibile senza l’utilizzo dei bonus messi a disposizione dagli stessi siti di scommesse per i nuovi giocatori.
Facciamo un esempio con i numeri. Puntiamo 10€ su una squadra X che ci dà 3 volte la nostra puntata se vince. Avremo cioè i 10€ più 20€ di vincita. Se perdiamo invece avremo perso il valore della puntata -10€. Contemporaneamente facciamo la scommessa opposta. Scommettiamo contro la vittoria della squadra X, cioè siamo disposti a pagare/perdere 20€ se la squadra X vince. La nostra vincita in caso di sconfitta è nulla. In questo modo:

Puntata Squadra x Vittoria Squadra x Sconfitta
Sito di Bookmaker 10€ 30€ -10€
Sito di Exchange bet 10€ -20€ 20€
+10 +0

Ripetendo la stessa scommessa sulla seconda squadra (y) si ottiene un guadagno teorico di 10€ qualunque sia il risultato del match andando a liberare il bonus regalato dal sito bookmaker. Detto in soldoni, si sono così coperti tutti i risultati possibili dell’incontro.

Vincita Assicurata?

Non proprio. Pur trattandosi di una pratica legale, i bookmaker quando riconoscono una serie di giocate al solo scopo di utilizzare i bonus possono bloccare l’account del giocatore. Ma ciò che spesso viene omesso da chi propone questi sistemi è che la causa di perdita più frequente è il fattore umano. Questo perché chi gioca lo fa su più account in contemporanea o esegue più puntate per accumulare il maggior numero di bonus possibili. In questi casi l’errore è dietro l’angolo. È poi da tenere in conto, dati i margini di guadagno, che il matched betting non ci farà diventare milionari come può succedere nel poker o nel blackjack. In più apprendere come eseguire le puntate e continuare a cercare i bonus, ha un costo. Il nostro tempo. In ultimo, paradossalmente, più che la perdita in sé, il rischio maggiore di questi sistemi è che il gioco diventi una dipendenza.

sea level up

Senza ombra di dubbio i cambiamenti climatici hanno bisogno di essere subito arrestati. Si fa grande spazio infatti a una nuova preoccupazione: ovvero che il livello del mare potrebbe aumentare più di quanto sia previsto entro il 2100. Una delle cause principali è il classico effetto che il riscaldamento globale avrà sulle calotte polari.ancora oggi non si è proprio del tutto certi di questi impatti se siano molto rilevanti o meno. Questo è certamente sicuro – secondo uno studio pubblicato dal Grantham Institute – la crescita sarà superiore alla stima messa a punto dal panel di scienziati che hanno studiato il clima per conto delle Nazioni Unite, ovvero l’Ipcc (internal panel on climate change). La maggior parte dei ricercatori ha indicato un modo per rendere queste previsioni molto più attendibili: ovvero comprendendo meglio le dinamiche attinenti alle calotte polari, con attenzione sul modo in cui interagiscono con il riscaldamento degli oceani e su come si deteriorano.

Come avviene l’innalzamento del livello del mare?

Tendenzialmente l’altezza del livello del mare non è mai stati costante nel tempo, ma tende sempre a variare su scala globale in funzione dell’aumentare o del diminuire del volume di acqua disponibile negli oceani. Detto in parole semplici e comprensibili, una temperatura media terrestre va a corrispondere a una concentrazione del volume degli oceani e di conseguenza di quello dei ghiacci. Di solito nei periodi con temperature medie più alte – denominate fasi interglaciali – una parte della calotta glaciale tende a fondersi originando un conseguente aumento dei volumi d’acqua disponibili.

Cosa accadrà al livello del mare?

Sulla base di alcuni modelli attuali e sugli effetti del riscaldamento delle calotte glaciali, il rapporto dice che l’innalzamento del mare del mare potrebbe essere compreso tra 0.61 e 1.10 metri al di sopra dei livelli del 1950, in più ci sarà un aumento della temperatura di ben 4 gradi. A raccontarcelo c’è anche il sistema nazionale per la protezione dell’ambiente.
Dalle analisi effettuate sui modelli di studio delle calotte glaciali non includono troppi dettagli sui processi più importanti che potrebbero condurre ad una perdita massiccia di ghiaccio in caso ci sia un forte riscaldamento. Tutto ciò sta a significare soltanto una semplice cosa, ovvero: l’innalzamento del livello del mare è molto più facile che sia sopra di quanto indicato dall Ipcc.

Martin Siegert affermò che le emissioni dei gas serra sono ancora tutt’oggi in aumento, ed entro il 2100 c’è una forte possibilità che la temperatura dell’acqua aumento di oltre 4 gradi centigradi. Martin sottolinea il fatto che il pianeta non è assolutamente preparato ad affrontare livelli del mare così alti in così poco tempo ed è di vitale importanza fare di più per poter eliminare questo pericolo per il bene del mondo intero.

Prevedere l’aumento della temperatura delle calotte glaciali è un in modo molto più difficile, rende le previsioni davvero molto più complicate, a differenza invece dell prevedere l’innalzamento del mare che è dovuto alla cosiddetta espansione termica e viene previsto con degli strumenti un pò più semplici che vanno ad intrecciare la temperatura e l’espansione.
John Englander ha osservato che il livello del mare è una delle quetsioni più importanti che ci porteremo per i prossimi almeno dieci anni. Englander sottolinea il fatto che non si può più restare a guardare in modo passivo questo fenomeno, e continuare ad aspettare misure più attendibili ci sta solo facendo perdere tempo senza provvedere a prendere misure di sicurezza restie.
Studiando e osservando i comportamenti che si sono avvenuti negli anni passati, alla fine dell’ultima era glaciale, le calotte polari hanno perso molto velocemente la propria massa, a una velocità di gran lunga più elevata di quella osservata attualmente. Questo è uno dei motivi per cui alcune delle proiezioni oggigiorno sull’innalzamento dei mari vengono reputate sottostimate. Proprio per questo motivo i ricercatori insistono nel chiedere sempre di più di migliorare modelli e previsioni, cercando di identificare aree chiave, come per esempio una mappatura del terreno sotto i ghiacciai e sotto soprattutto le calotte glaciali, la raccolta di dati ai margini di dove i ghiacciai incontrano l’oceano e l’accoppiamento dei modelli tra atmosfera, oceani e calotte.

Questi sono dei miglioramenti che senza ombra di dubbio porteranno a un “sistema di emergenza molto più precoce.” Siegert afferma che tramite i satelliti e le piattaforme aeree si è già ad un buon punto evolutivo. L’evoluzione e la conoscenza è diventata molto forte ma per le debolezze ai confini delle calotte polari è richiesta un’azione urgente. C’è l’estremo bisogno di dover creare dispositivi robotici in Antartide e in Groenlandia.

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Finalmente un team internazionale di ricercatori svela i processi di formazione di minerali idrati su Marte studiando i ghiacci dell’antartide. L’idratazione minerale fondamentalmente è una reazione chimica del tutto inorganica dove avviene aggiunta l’acqua alla struttura cristallina di un determinato tipo di minerale, creando così uno nuovo tipo che di solito prende il nome di idrato. In termini geologici invece, il processo di idratazione del minerale è molto conosciuto con il famosissimo nome di metasomatismo, ed è essenzialmente un vero e proprio processo che si verifica solo nel metamorfismo retrogrado. L’idratazione minerale inoltre accade nella regolite attraverso una conversione dei minerali silicati trasformandoli in minerali argillosi.
Sono disponibili due modi essenzialmente per ottenere i idrati minerali: il primo è quello che consiste nel convertire un ossido in un doppio idrossido, come nell’idratazione dell’ossido di calcio in idrossido di calcio. L’altro invece è quello di incorporare le molecole di acqua nella sua struttura cristallina che ha minerale, come avviene durante l’idratazione dei feldspati in minerali argillosi. Possiamo prendere come esempio cardine, delle strutture minerali come la montmorillonite, che sono capaci di includere quantità di acqua che può variare senza alcun tipo di mutamento significativo della sua struttura minerale.

Gli idrati minerali arrivano su Marte

Arriva dalle grandi profondità dei ghiacciai dell’Antartide la risposta ad uno dei quesiti che è stato per anni un vero rompicapo per gli scienziati: la presenza di acqua sul Pianeta Rosso – ovvero Marte -. Una ricerca internazionale condotta da molteplici ricercatori multinazionali, tutti uniti in un unico scopo tra Italiani, USA, UK e Hong Kong e guidata dal gruppo di Glaciologia dell’Università di Milano-Bicocca (Giovanni Baccolo, Barbara Delmonte, Valter Maggi) è stato in grado di poter identificare per la prima ed unica volta, la formazione dei minerale di jarosite nei ghiacciai Antartici. Il risultato che ne evince, prova a dar conferma di un’ipotesi dei sedimenti ricchi do jarosite trovati proprio sulla superficie di marte dal Opportunity della NASA. In sostanza sono legati alla presenza di grandi calotte di ghiaccio che sono state in grado di ricoprire praticamente una parte del pianeta rosso nella storia geologia passata. I risultati dello studio sono stati pubblicati sulla rivista “Nature Communications” (“Jarosite formation in deep Antarctic ice provides a window into acidic, water-limited weathering on Mars”).

La scoperta di estesi depositi di jarosite su Marte fu a suo tempo un traguardo scientifico fondamentale dato che la formazione di questo minerale richiede estremamente la presenza di acqua liquida; tuttavia, non era ancora del tutto chiaro come questi depositi si fossero creati. Una tra le tante spiegazioni che si possono trovare, che siano coerenti con le dimensioni e le caratteristiche di questi depositi considera la presenza sul pianeta Marte, di antiche calotte glaciali di dimensioni davvero considerevoli, ricche di polveri, in diverse regioni del pianeta. La suddetta ipotesi è riuscita a trovare conferma certa grazie ad un semplice studio fatto al laboratorio di Glaciologia EUROCOLD LAB con sede all’Università di Milano-Bicocca, il sincrotrone Diamond light Source (UK), ovvero l’istituto nazionale di Fisica Nucleare, L’università di Roma Tre e anche l?università di Hong Kong. Attraverso l’applicazione unità di diverse tecniche analitiche di ultima generazione come la spettroscopia di assorbimento di raggi-x, fluorescenza a raggi-x e la microscopia elettronica a scansione e trasmissione, è stata studiata la formazione dei cristalli di jarosite nella parte più profonda della carota di ghiaccio perforata nel sito di Talos Dome (Antartide Orientale). Questa perforazione, condotta dal professore Massimo Frezzotti del dipartimento di SCienze dell?università Roma tre, è riuscito a raggiungere una profondità nel ghiaccio di oltre circa 1600 m che conduce ad un intervallo tempo di almeno 300mila anni. Il ghiaccio è stato recuperato rispettivamente negli anni tra il 2004 e il 2007, proprio nell’ambito del progetto guidato dagli italiani TALDICE, finanziato dall’Unione Europea con il rispettivo supporto del Programma Nazionale di Ricerca in Antartide.

Il processo di formazione di minerali idrati in parole povere

I ricercatori sono riusciti a dimostrare che il meccanismo è capace di spiegare la formazione della jarosite a Talos Dome tramite la trasformazione chimica e mineralogica delle polveri minerali intrappolate nel ghiaccio profondo, oltre 1000 metri di profondità dove la temperatura è di più o meno -10°C. A queste determinate condizioni l’acqua allo stato liquido che serve per far avvenire la precipitazione della jarosite si può trovare anche in forma di soluzioni acide concentrate, dove il proprio punto di congelamento è di gran lunga inferiore alla temperatura di congelamento dell’acqua pura.

Spiega Massimo Frezzotti che I campioni di ghiaccio della perforazione di TALDICE oltre a ricostruire il clima di addirittura degli ultimi 300 mila anni hanno permesso di poter ipotizzare le condizioni climatiche di Marte nel lontano passato.
Afferma invece Giovanni Baccolo che la scoperta è destinata a rivoluzionare l’interpretazione dell’origine dei diffusi depositi che contengono jarosite su Marte. Nonostante al giorno d’oggi sembrano scomparsi via, gli antichi ghiacciai marziani e il pulviscolo minerale sembrano intrappolati dentro di loro lasciando così una vera e propria traccia geologica evidente su tutto il pianeta Rosso, così da testimoniare le vicende climatiche avvenute in un passato un pò remoto.

global-warming

Una delle principali cause del riscaldamento globale è proprio l’attuale concentrazione di anidride carbonica nell’aria, a sua volta causata dalla liberazione di CO2 fossile. Infatti è dal Settecento che viene estratto dal suolo e bruciato in quantità crescenti il carbone, petrolio e gas. Il carbonio che tengono imprigionato da milioni di anni, nella combustione, si lega all’ossigeno trasformandosi in anidride carbonica. Così la concentrazione di questo gas nell’atmosfera è passata da 280 ppm dell’era preindustriale ai 417 ppm attuali, portando con sé ovviamente effetti disastrosi, perchè si tratta di un gas ad effetto serra. Se non si sa cosa sia l’effetto serra basta immaginare un ambiente completamente vetrato. l’involucro lascia passare il calore del sole, che è una radiazione ultravioletta – ma trattiene il calore emanato dagli oggetti della stanza – che è una radiazione infrarossa.Infatti uno dei risultati che si ottiene è quello che fin quando questi raggi colpiranno le suddette vetrate, la temperatura dell’ambiente tenderà sempre ad aumentare praticamente. Nell’atmosfera i gas serra hanno lo stesso e identico comportamento del vetro nella stanza, e grazie a questo sul nostro pianeta si è in grado di vivere. Se non accadesse questo, si è studiato che la temperatura media sul nostro pianeta sarebbe all’incirca -18C°. Ora però si inizia sentire un pò troppo caldo.

Tra i gas serra che più influiscono sul riscaldamento globale di origine antropica troviamo: l’anidride carbonica, il metano, l’ossido di azoto e i gas fluorurati.
Insomma, si può dire senza ombra di dubbio anche che le principali cause del riscaldamento globale sono l’uso dei combustibili fossili, la crescita del consumo di carne rossa, l’agricoltura industriale e convenzionale e infine la deforestazione. il tutto viene amplificato in modo parecchio marcato dalla crescita demografica. Ma la situazione è questa anche perchè è stato aggredito in modo davvero spaventoso il pianeta in tutti i modi possibili ed immaginabili, riducendo così in modo sensibile la sua resilienza. Abbattendo alberi e praticando un’agricoltura non sostenibile proviamo il suolo della sua capacità di mitigare il clima e favorire le precipitazioni, liberiamo nell’aria la CO2 contenuta nel terreno e negli alberi. Proprio per questo il cambiamento climatico è semplicemente uno specchio vero e proprio del nostro rapporto che abbiamo con la terra.

Ovviamente per chi non conoscesse le principali conseguenze del riscaldamento globale non si preoccupa minimamente del problema. Le conseguenze che porta con sé il riscaldamento globale sono lo scioglimento dei ghiacci, aumento del livello dei mari, acidificazione dei mari, desertificazione, eventi climatici estremi, diffusione di malattie tropicali, migrazione di animali e piante, danni economici, danni sociali. Insomma, il riscaldamento globale non è di certo un argomento da sottovalutare. Esso da come si può ben capire và a intaccare praticamente ogni aspetto della nostra amata terra.

Il 2020 sul podio del secondo posto come anno più caldo

Il 2020 sul podio si aggiudica il secondo posto come anno più caldo: l’ufficialità è arrivata dall’analisi fatta periodicamente pubblicata dalla NOAA statunitense. Il 2020 si classifica al secondo posto proprio dietro il 2016 con una temperatura della superficie terrestre e di quella oceanica a livello globale di 0,98°C sopra la media. Il 2020 si rivela solo di 0.02°C più freddo dell’anno record, il 2016.

A conferma del riscaldamento globale che è in corso, Il NOAA conferma che i sette anni più caldi mai registrati sul pianeta sono avvenuti tutti nel 2014 mentre i 10 anni più caldi sono avvenuti tutti dal 2005. L’area caratterizzata dal riscaldamento maggiore è stata quella dell’emisfero settentrionale che ha visto una temperatura media di 1,20°C superiore alla media del XX secolo. Infine, sempre secondo il NOAA, il 2020 è stato il 44° anno consecutivo con temperature terrestri e oceaniche, dunque globali, superiore alla media del XX secolo.

Altre analisi di altri istituti del calibro sempre mondiale, hanno classificato il 2020 al pari del 2016 come gli anni più caldi mai registrati (in effetti anche il NOAA denota una differenza di soli 0.02°C).
Nel 2020 l’estensione del ghiaccio del mare è al secondo posto per la più piccola mai registrata, dopo quella che è accaduta nel 2016 e le ulteriori 5 estensioni di ghiaccio più piccole si sono verificate tutte nel quinquennio 2016-2020.

La stessa NOAA parla anche di un record, per quanto concerne il 2020, dei cicloni tropicali globali con un totale di 103 tempeste nominate, numero che eguaglia il record che fu registrato nel 2018.
La temperatura globale per quanto riguarda il mare si è rivelata eccezionalmente calda: quella del 2020 si è rilevata la terza più alta mai registrata con 0,76° centigradi più alta della media del XX secolo, dopo i rispettivi anni del 2016 e 2019.
Per concludere, l’emisfero settentrionale ha registrato, nel corso del 2020, la quarta copertura nevosa più limitata nel periodo che va dal 1967 al 2020.

science

Se la scienza è il tu tetto sotto cui ti ripari dalle false notizie, questa è la tua casa dove potrai riposare e fare sogni tranquilli! Cosi complicata e contorta, per molti la scienza è una vera e propria passione che accompagna un po’ tutta la vita. Non ci si può sottrarre ad essa, tutto intorno a noi è scienza. Dal mangiare al fare esperimenti pazzi nei laboratori. La scienza non è solo coronavirus. Internet è davvero una miniera d’oro dove si può avere accesso a qualsiasi tipo di informazioni, a qualsiasi ora, a qualsiasi età. Ma purtroppo le informazioni di attualità scientifica emesse da blog ministeriali sono pieni di tecnicismi incomprensibili. Ma qui arriviamo noi a risolvere il problema.

Filosofia della scienza

Beh la scienza è un mondo troppo grande per essere così presuntuosi da poter dire che si è a conoscenza di tutto, o addirittura che si è a conoscenza di essa stessa! Le cose mutano giorno dopo giorno, e bisogna sempre essere aggiornati. La scienza non si ferma mai! Purtroppo internet non offre molto a questa materia, anzi a queste materie. Si, perché l’ambito scientifico comprende una miriade di materie insieme e tra queste si possono trovare materie come: Biologia, chimica, fisica, matematica e informatica. E tantissime altre. In questo blog troverai tutta l’acqua che ti serve per dissetarti di informazioni scientifiche attendibili. L’obiettivo di questo blog è quello di portare articoli alla portata di tutti, in modo che chiunque possa capire di cosa si sta parlando.
Molti blog non tengono in considerazione il fatto che una persona possa cercare una cosa per semplice curiosità perché ha sentito il nome di un termine scientifico in tv, e non perché la persona in questione fa come professione il biologo o il chimico. Infatti nel web ci sono troppi articoli pieni di tecnicismi che solo una persona che è esperta nel campo è in grado di comprendere. Ma ad ogni problema c’è sempre una soluzione, e quindi arriviamo noi. Hai la possibilità di trovare in questo blog tutto ciò che ti serve senza andare altrove.

Le notizie scientifiche che troverai qui sono attuali e aggiornate sempre. Dato che le notizie scientifiche attuali vengono emesse da enti ministeriali, quindi, con un linguaggio abbastanza forbito e professionale, è davvero molto difficile comprenderle. Noi in questo blog riportiamo la notizia ufficiale ministeriale spiegandola con parole molto più semplici da capire. Troverai in ogni articolo il sito di riferimento dove potrai constatare con i tuoi occhi la fonte di riferimento. Non troverai mai articoli di bassa qualità oppure inventati, ma potrai avere solo ‘onore di comprendere ciò che i grandi scienziati comunicano apertamente ma lo comunicano solo nella “loro lingua”. Ogni aggiornamento di attualità scientifica verrà proposto in maniera molto semplificata proprio qui davanti a te su questo blog. Cerchiamo di portare quanta più informazione possibile anche a chi non ha avuto l’occasione di studiare materie scientifiche e quindi non ha le capacità di poterle apprende insieme ai suoi tecnicismi. Ti auguro una buona lettura!